Rendimenti Cumulati dalla data di lancio
Rendimenti Cumulati 10 anni
Rendimenti Cumulati 5 anni
Rendimenti Cumulati 3 anni Rendimenti Cumulati 12 mesi
+ 57.0 %
-
+ 36.4 %
+ 5.3 %
+ 14.0 %
Dal 31/07/2017
Al 15/05/2024
Rendimenti annuali : anno 2014Rendimenti annuali : anno 2015Rendimenti annuali : anno 2016Rendimenti annuali : anno 2017Rendimenti annuali : anno 2018Rendimenti annuali : anno 2019Rendimenti annuali : anno 2020Rendimenti annuali : anno 2021Rendimenti annuali : anno 2022Rendimenti annuali : anno 2023
-
-
-
+ 2.4 %
+ 3.4 %
+ 23.2 %
+ 11.9 %
+ 3.6 %
- 11.6 %
+ 12.3 %
Valore Patrimoniale Netto (NAV)
157.0 $
Patrimonio Gestito del Fondo
1 380 M €
Il mercato
Mercati mondiali
Classificazione SFDR
Articolo
6
Ultimo aggiornamento: 30 apr 2024
Ultimo aggiornamento: 15 mag 2024
Le performance passate non sono un'indicazione delle performance future. Le performance sono calcolate al netto delle spese (escluse eventuali commissioni di ingresso applicate dal distributore)Il rendimento può aumentare o diminuire a causa delle fluttuazioni valutarie, per le azioni non coperte da copertura valutaria.
Consultate il grafico della performance del fondo e l'ultimo commento del gestore per comprendere appieno la situazione del mercato e scoprire come è cambiato il valore del fondo rispetto all'indice di riferimento.
Il mese di aprile è stato caratterizzato dalla revisione al ribasso delle previsioni di taglio dei tassi della Federal Reserve statunitense per il 2024 che ha spinto i tassi al rialzo, come evidenzia il rendimento a 2 anni degli Stati Uniti, cresciuto di 34 pb in aprile, superando la soglia del 5%. Questa ricalibrazione è avvenuta gradualmente nel corso del mese, con un'inflazione particolarmente persistente in tutto l'Atlantico, come riflette in particolare la nuova impennata dell’indice dei prezzi al consumo, a +3,5% su base annua. Le cause dell’inflazione continuano a spingere i membri della Federal Reserve ad adottare toni prudenti, come le vendite al dettaglio e i dati sull'occupazione che sembrano deporre a favore di uno scenario « no-landing » per l'economia statunitense. La desincronizzazione continua, con una configurazione favorevole nell'Eurozona, dove l'inflazione continua a scendere (al +2,4% anno su anno), il che consente alla BCE di adottare un approccio di politica monetaria molto più accomodante. L'attività economica sta migliorando sia in termini di indicatori anticipatori che di dati di crescita, superiori al consensus. Ma questo disaccoppiamento non ha giovato ai rendimenti europei, che continuano a salire in parallelo con i rendimenti degli Stati Uniti, come dimostra il Bund decennale tedesco che ha segnato + 29 pb ad aprile. Infine, la situazione geopolitica in Medio Oriente si è notevolmente deteriorata dopo il massiccio attacco dell'Iran al territorio israeliano, alimentando sia l'avversione al rischio tra gli investitori che le pressioni inflazionistiche, con un'impennata dei prezzi delle materie prime.
Commento sulla performance
Ad aprile il Fondo ha registrato una performance assoluta nettamente positiva, diversamente dall’indice di riferimento che ha perso terreno. Il portafoglio è stato sostenuto dalle tematiche d'investimento principali, sia high yield che investment grade, tra cui i titoli finanziari, l'energia, le convinzioni idiosincratiche del Fondo e i titoli di ristrutturazione. Infine il portafoglio è stato favorito anche dalle CLO (obbligazioni garantite da collaterale) che continuano a registrare performance costanti.
Prospettive e strategia d’investimento
Il Fondo continua a concentrarsi sui suoi temi d'investimento principali attraverso una selezione di obbligazioni ad alto rendimento, ad esempio nei settori energetico e finanziario, meno sensibili all'aumento dei tassi d'interesse, e attraverso una selezione di obbligazioni garantite da collaterale (CLO), caratterizzate da una struttura a tasso variabile che contribuisce ad attenuare gli effetti negativi della volatilità dei tassi d'interesse e dell'aumento dei tassi di default. Inoltre, nell’attuale contesto volatile, il Fondo mantiene le strategie di copertura del mercato al 19%, al fine di proteggere il portafoglio dal rischio di ulteriori dislocazioni, concentrandosi al contempo sull'alfa. Infatti, dopo anni di debolezza dovuta all'abbondante liquidità e al basso costo del capitale, i tassi di default dovrebbero tornare a livelli più normali, una prospettiva che consideriamo un catalizzatore in grado di far emergere reali opportunità idiosincratiche. Infine, l'elevato carry del portafoglio (oltre il 7%) e le interessanti quotazioni del credito dovrebbero attenuare la volatilità a breve termine e generare performance nel medio-lungo termine.
Di seguito sono riportati i dati principali del fondo, che vi daranno un'idea più chiara della gestione e del posizionamento obbligazionario del fondo.
Dati di Esposizione
Ultimo aggiornamento: 30 apr 2024
Duration Modificata
3.2
Yield to Worst7.6 %
Yield to Maturity7.9 %
Cedola Media
6.6 %
Numero di emittenti208
Numero di obbligazioni286
Rating Medio
BB+
Yield to Maturity & Yield to Worst: Calcolato a livello di portafoglio obbligazionario.
La strategia in breve
Scoprite le principali caratteristiche e i vantaggi del Fondo attraverso le parole dei suoi gestori.
Il riferimento a titoli o strumenti finanziari specifici è riportato a titolo meramente esemplificativo per illustrare titoli attualmente o precedentemente presenti nei portafogli dei Fondi della gamma Carmignac. Tale riferimento non è volto pertanto a promuovere l’investimento diretto in detti strumenti né costituisce una consulenza di investimento. La Società di Gestione ha la facoltà di effettuare transazioni con tali strumenti prima della pubblicazione della comunicazione. I portafogli dei Fondi Carmignac possono essere modificati in qualsiasi momento.
Il riferimento a una classifica o a un premio non offre alcuna garanzia di performance future dell’OICR o del gestore.
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Contesto di mercato
Il mese di aprile è stato caratterizzato dalla revisione al ribasso delle previsioni di taglio dei tassi della Federal Reserve statunitense per il 2024 che ha spinto i tassi al rialzo, come evidenzia il rendimento a 2 anni degli Stati Uniti, cresciuto di 34 pb in aprile, superando la soglia del 5%. Questa ricalibrazione è avvenuta gradualmente nel corso del mese, con un'inflazione particolarmente persistente in tutto l'Atlantico, come riflette in particolare la nuova impennata dell’indice dei prezzi al consumo, a +3,5% su base annua. Le cause dell’inflazione continuano a spingere i membri della Federal Reserve ad adottare toni prudenti, come le vendite al dettaglio e i dati sull'occupazione che sembrano deporre a favore di uno scenario « no-landing » per l'economia statunitense. La desincronizzazione continua, con una configurazione favorevole nell'Eurozona, dove l'inflazione continua a scendere (al +2,4% anno su anno), il che consente alla BCE di adottare un approccio di politica monetaria molto più accomodante. L'attività economica sta migliorando sia in termini di indicatori anticipatori che di dati di crescita, superiori al consensus. Ma questo disaccoppiamento non ha giovato ai rendimenti europei, che continuano a salire in parallelo con i rendimenti degli Stati Uniti, come dimostra il Bund decennale tedesco che ha segnato + 29 pb ad aprile. Infine, la situazione geopolitica in Medio Oriente si è notevolmente deteriorata dopo il massiccio attacco dell'Iran al territorio israeliano, alimentando sia l'avversione al rischio tra gli investitori che le pressioni inflazionistiche, con un'impennata dei prezzi delle materie prime.