Europa | 43.2 % | 43.9 % | 87.1 % |
America Settentrionale | 49.0 % | 18.5 % | 67.6 % |
America Latina | 0.4 % | 19.2 % | 19.6 % |
Asia | 4.3 % | 3.9 % | 8.2 % |
Asia Pacifico | 3.0 % | 3.0 % | 6.0 % |
Africa | - | 5.1 % | 5.1 % |
Europa dell'Est | - | 3.4 % | 3.4 % |
Medio Oriente | 0.1 % | 3.1 % | 3.2 % |
Total | 100.0 % | 100.1 % |
Contesto di mercato
Aprile è stato un mese difficile per i mercati azionari e obbligazionari per via dell’inflazione statunitense superiore alle attese e di una crescita tuttora solida. Questo contesto ha portato i mercati a rivedere le aspettative riguardo a nuovi tagli dei tassi da parte della Federal Reserve, il che a sua volta ha innescato un rialzo dei tassi di interesse che ha messo sotto pressione le quotazioni dei mercati azionari. Il titolo statunitense a 10 anni ha raggiunto il livello più alto (4,70%) dalla fine del 2023 in quanto il mercato ha adottato uno scenario di tassi d'interesse più alti e più a lungo. Malgrado la flessione delle azioni globali, i mercati del credito hanno registrato una performance relativamente positiva. I differenziali dei tassi delle obbligazioni investment grade si sono ulteriormente ridotti sia negli Stati Uniti che in Europa. Allo stesso tempo, il mese è stato caratterizzato dalla stagione dei risultati del primo trimestre. Sebbene la maggior parte delle aziende abbia riportato risultati superiori alle attese, i mercati si sono mostrati più severi del solito nel penalizzare le aziende che hanno deluso. Inoltre, l'aumento del differenziale dei tassi di interesse tra il Giappone e gli altri Paesi sviluppati ha esercitato una pressione al ribasso sullo yen sollevando preoccupazioni sull'impatto dell'inflazione importata sulla domanda interna giapponese. Al contrario, la maggiore esposizione alle materie prime e il rinnovato interesse degli investitori per le azioni cinesi sottovalutate hanno permesso ai mercati emergenti di registrare rendimenti positivi nel corso del mese.