Rendimenti Cumulati dalla data di lancio
Rendimenti Cumulati 10 anni
Rendimenti Cumulati 5 anni
Rendimenti Cumulati 3 anni Rendimenti Cumulati 12 mesi
+ 9.4 %
-
+ 14.9 %
- 5.5 %
+ 6.8 %
Dal 19/11/2015
Al 07/05/2024
Rendimenti annuali : anno 2014Rendimenti annuali : anno 2015Rendimenti annuali : anno 2016Rendimenti annuali : anno 2017Rendimenti annuali : anno 2018Rendimenti annuali : anno 2019Rendimenti annuali : anno 2020Rendimenti annuali : anno 2021Rendimenti annuali : anno 2022Rendimenti annuali : anno 2023
-
- 0.7 %
+ 3.7 %
- 0.2 %
- 11.3 %
+ 10.5 %
+ 12.7 %
- 0.9 %
- 9.3 %
+ 2.0 %
Valore Patrimoniale Netto (NAV)
109.4 €
Patrimonio Gestito del Fondo
1 324 M €
Il mercato
Mercati mondiali
Classificazione SFDR
Articolo
8
Ultimo aggiornamento: 30 apr 2024
Ultimo aggiornamento: 7 mag 2024
Le performance passate non sono un'indicazione delle performance future. Le performance sono calcolate al netto delle spese (escluse eventuali commissioni di ingresso applicate dal distributore)Il rendimento può aumentare o diminuire a causa delle fluttuazioni valutarie, per le azioni non coperte da copertura valutaria.
Carmignac Portfolio Patrimoine performance del fondo
Consultate il grafico della performance del fondo e l'ultimo commento del gestore per comprendere appieno la situazione del mercato e scoprire come è cambiato il valore del fondo rispetto all'indice di riferimento.
Negli Stati Uniti, i dati testimoniano ancora una certa resilienza dell’economia con un'inflazione tuttora elevata. In Europa invece prosegue il trend disinflattivo. La Fed e la BCE mantengono salda la rotta e dovrebbero avviare un ciclo di ribassi dei tassi di riferimento a partire dall'estate. Ha fatto eccezione la BoJ che ha posto fine a otto anni di tassi di interesse negativi mentre si moltiplicavano i segnali di una crescita solida dei salari. Il contesto di crescita resiliente, inflazione persistente e Banche centrali più accomodanti continua ad alimentare il rimbalzo degli asset rischiosi. Lo S&P 500 ha realizzato il miglior risultato di inizio anno dal 2019. Se da un lato il rimbalzo è stato trainato principalmente dai "Magnifici 7", dall'altro a fine mese si è verificata una partecipazione più ampia del mercato, con una ripresa anche dei settori ciclici, sostenuta dal rincaro delle materie prime. Il petrolio è aumentato del 5%, portandosi a 87 dollari al barile (Brent), mentre l'oro ha toccato livelli record, sorpassando la soglia dei 2.200 dollari. I mercati azionari sembrano avere scontato lo scenario ottimistico di riduzione dei tassi da parte delle Banche centrali e di un rallentamento moderato dell'economia e presentano pertanto livelli di valutazione elevati ma sostenuti da utili in aumento. Anche il credito continua a registrare un andamento interessante. A marzo i tassi europei sono scesi mentre il differenziale di crescita tra Eurozona e Stati Uniti è rimasto inalterato.
Commento sulla performance
Il Fondo ha chiuso il mese di marzo in rialzo e ha sovraperformato l'indice di riferimento. La selezione di titoli azionari si è ancora una volta rivelata vincente, in particolare nei settori tecnologico e healthcare, nonostante la rotazione settoriale avvenuta nel corso del mese. Le posizioni sui semiconduttori hanno confermato la resilienza in borsa del settore e continuano a pubblicare eccellenti risultati, rafforzando la nostra tesi di investimento basata su un crescente squilibrio tra offerta e domanda nel settore. Inoltre, l'esposizione ai titoli auriferi ha inciso positivamente sul Fondo con l'oro attestatosi a livelli record durante il mese. Anche l'esposizione al credito continua a generare una performance stabile e positiva grazie al carry interessante di questa asset class. D’altro canto la scelta di ridurre la duration modificata del portafoglio a un livello quasi neutro ha permesso di limitare l'impatto dell'aumento dei tassi avvenuto nel mese. L'esposizione allo yen giapponese ha sfavorito la performance, nonostante la volontà della Banca del Giappone (BoJ) di interrompere la politica di tassi di interesse negativi.
Prospettive e strategia d’investimento
Nei prossimi mesi prevediamo una stabilizzazione della crescita globale con una ripresa del ciclo manifatturiero. Questa congiuntura, contrassegnata da una crescita economica comunque solida e politiche monetarie più accomodanti, dovrebbe continuare a favorire gli asset rischiosi. Tuttavia, poiché i mercati finanziari hanno già scontato questo scenario e gli indici hanno raggiunto livelli record, abbiamo adottato un approccio selettivo e realizzato prese di profitto. Confermiamo la view positiva sull'intelligenza artificiale e i trattamenti contro l’obesità, rafforzando allo stesso tempo le posizioni nei settori più in ritardo e diversificando l'esposizione, soprattutto nel settore industriale. Per quanto riguarda il credito, il potenziale di performance rimane interessante grazie al carry. Per i tassi sovrani, l'esposizione alle variazioni dei tassi di interesse rimane limitata, poiché nonostante i segnali di inversione di rotta delle Banche centrali, la solidità dei dati economici e di inflazione raccomanda prudenza, soprattutto nel segmento lungo della curva dei tassi. Infine, manteniamo una view ottimista sulle materie prime, in particolare oro e rame, che dovrebbero trarre vantaggio dalla ripresa graduale dell'industria manifatturiera, con investimenti diversificati in azioni, obbligazioni e valute.
Di seguito sono riportati i dati principali del Fondo, che vi daranno un'idea più chiara della sua gestione e del suo posizionamento azionario e obbligazionario.
Dati di Esposizione
Ultimo aggiornamento: 30 apr 2024
Peso dell'Investimento Azionario
42.5 %
Esposizione Azionaria Netta40.1 %
Active Share84.9 %
Duration modificata0.9
Yield to Worst5.8 %
Rating Medio
BBB
Yield to Maturity & Yield to Worst: Calcolato a livello di portafoglio obbligazionario.
La strategia in breve
Scoprite le principali caratteristiche e i vantaggi del Fondo attraverso le parole dei suoi gestori.
Il riferimento a titoli o strumenti finanziari specifici è riportato a titolo meramente esemplificativo per illustrare titoli attualmente o precedentemente presenti nei portafogli dei Fondi della gamma Carmignac. Tale riferimento non è volto pertanto a promuovere l’investimento diretto in detti strumenti né costituisce una consulenza di investimento. La Società di Gestione ha la facoltà di effettuare transazioni con tali strumenti prima della pubblicazione della comunicazione. I portafogli dei Fondi Carmignac possono essere modificati in qualsiasi momento.
Il riferimento a una classifica o a un premio non offre alcuna garanzia di performance future dell’OICR o del gestore.
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Contesto di mercato
Negli Stati Uniti, i dati testimoniano ancora una certa resilienza dell’economia con un'inflazione tuttora elevata. In Europa invece prosegue il trend disinflattivo. La Fed e la BCE mantengono salda la rotta e dovrebbero avviare un ciclo di ribassi dei tassi di riferimento a partire dall'estate. Ha fatto eccezione la BoJ che ha posto fine a otto anni di tassi di interesse negativi mentre si moltiplicavano i segnali di una crescita solida dei salari. Il contesto di crescita resiliente, inflazione persistente e Banche centrali più accomodanti continua ad alimentare il rimbalzo degli asset rischiosi. Lo S&P 500 ha realizzato il miglior risultato di inizio anno dal 2019. Se da un lato il rimbalzo è stato trainato principalmente dai "Magnifici 7", dall'altro a fine mese si è verificata una partecipazione più ampia del mercato, con una ripresa anche dei settori ciclici, sostenuta dal rincaro delle materie prime. Il petrolio è aumentato del 5%, portandosi a 87 dollari al barile (Brent), mentre l'oro ha toccato livelli record, sorpassando la soglia dei 2.200 dollari. I mercati azionari sembrano avere scontato lo scenario ottimistico di riduzione dei tassi da parte delle Banche centrali e di un rallentamento moderato dell'economia e presentano pertanto livelli di valutazione elevati ma sostenuti da utili in aumento. Anche il credito continua a registrare un andamento interessante. A marzo i tassi europei sono scesi mentre il differenziale di crescita tra Eurozona e Stati Uniti è rimasto inalterato.