Una soluzione flessibile per cogliere le opportunità nelle obbligazioni globali
Un Fondo guidato da convinzioni volto a intercettare le opportunità dei mercati obbligazionari globali con copertura sistematica del rischio di cambio.
Processo di investimento basato sull’approccio top-down e l’implementazione bottom-up delle strategie sui tassi di interesse e sul credito.
Rendimenti Cumulati dalla data di lancio
Rendimenti Cumulati 10 anni
Rendimenti Cumulati 5 anni
Rendimenti Cumulati 3 anni Rendimenti Cumulati 12 mesi
+ 17.2 %
+ 15.2 %
+ 13.1 %
- 1.1 %
+ 6.3 %
Dal 15/11/2013
Al 29/04/2024
Rendimenti annuali : anno 2014Rendimenti annuali : anno 2015Rendimenti annuali : anno 2016Rendimenti annuali : anno 2017Rendimenti annuali : anno 2018Rendimenti annuali : anno 2019Rendimenti annuali : anno 2020Rendimenti annuali : anno 2021Rendimenti annuali : anno 2022Rendimenti annuali : anno 2023
+ 2.3 %
- 0.2 %
+ 0.5 %
+ 2.0 %
- 3.0 %
+ 5.4 %
+ 9.7 %
+ 0.1 %
- 7.7 %
+ 5.1 %
Valore Patrimoniale Netto (NAV)
1172.0 €
Patrimonio Gestito del Fondo
1 288 M €
Il mercato
Mercati mondiali
Classificazione SFDR
Articolo
8
Ultimo aggiornamento: 28 mar 2024
Ultimo aggiornamento: 29 apr 2024
Le performance passate non sono un'indicazione delle performance future. Le performance sono calcolate al netto delle spese (escluse eventuali commissioni di ingresso applicate dal distributore)Il rendimento può aumentare o diminuire a causa delle fluttuazioni valutarie, per le azioni non coperte da copertura valutaria.
Carmignac Portfolio Flexible Bond performance del fondo
Consultate il grafico della performance del fondo e l'ultimo commento del gestore per comprendere appieno la situazione del mercato e scoprire come è cambiato il valore del fondo rispetto all'indice di riferimento.
Le riunioni delle Banche centrali non hanno riservato sorprese di rilievo a marzo, eccezion fatta per la BoJ che ha posto fine alla politica di tassi di interesse negativi aumentando i tassi di riferimento dal -0,1% a una forbice tra 0% e 0,1%. In compenso, la prospettiva di una traiettoria di ribasso dei tassi coordinata tra la BCE e la Federal Reserve sembra allontanarsi, alla luce dei dati sulla crescita e l'inflazione che continuano a sorprendere al rialzo negli Stati Uniti. Nonostante i toni accomodanti, la Federal Reserve è stata costretta ad aumentare le previsioni di crescita per il prossimo ciclo. L’indice dei prezzi al consumo ha nuovamente superato le attese degli operatori di mercato posizionandosi al +3,2% su base annua dopo i dati deludenti di febbraio, mentre l'inflazione core è rimasta sensibilmente al di sopra dell'obiettivo della Federal Reserve, collocandosi al 3,8%. Anche gli altri indicatori sono risultati molto resilienti: le vendite al dettaglio e la produzione industriale hanno registrato un rimbalzo a fine febbraio, mentre il report sulla creazione di nuovi posti di lavoro è andato oltre le aspettative con un incremento di 275.000 unità in un mese. Nel Vecchio Continente la tendenza rimane più contenuta mentre gli Stati membri danno prova di maggiore ortodossia di bilancio per soddisfare i vincoli di deficit stabiliti dall'Unione europea. Sottolineiamo tuttavia i dati incoraggianti degli indicatori anticipatori PMI con un miglioramento dell'attività dei servizi, ormai saldamente in territorio espansivo; anche la fiducia dei consumatori ha mostrato segnali di ripresa. La Banca centrale europea ha diffuso un messaggio rassicurante abbassando le previsioni di inflazione nonostante un'inflazione dei servizi stabile al 4% e l'aumento delle quotazioni delle materie prime che sembra proseguire dopo la forte contrazione del 2023.
Commento sulla performance
Il Fondo ha realizzato una performance sensibilmente positiva a marzo, in linea con l’indice di riferimento. La volatilità è stata minima grazie alla resilienza dei driver di performance del Fondo e alla duration modificata ridotta. In effetti le strategie di carry continuano a rappresentare un contributo regolare alla performance del portafoglio, al pari degli strumenti indicizzati all'inflazione che beneficiano della revisione al rialzo della traiettoria economia globale e del deterioramento del panorama geopolitico. A marzo abbiamo mantenuto invariata la filosofia di investimento continuando a coprire il portafoglio dei titoli di credito con protezioni a costi vantaggiosi e riducendo la duration modificata. A fine mese le protezioni sull'indice del credito High Yield sono state portate dal 18% al 23% mentre la duration del Fondo è scesa da 2.2 a 1.4 dopo la vendita di tassi giapponesi a 10 anni prima della riunione della BoJ e a seguito della minore esposizione alla curva dei tassi in euro. Infine, abbiamo ulteriormente aumentato l'esposizione ai tassi di break even dell'inflazione europea.
Prospettive e strategia d’investimento
La resilienza delle principali economie sviluppate è una notizia paradossalmente positiva ma anche fragile per i mercati poiché questa solidità è dovuta unicamente al nuovo paradigma di deficit di bilancio degli Stati. La crescita guidata dal credito genera squilibri che cominciano a pesare sugli asset obbligazionari dato che queste politiche fiscali sono in contrasto con le politiche monetarie perseguite dalle principali Banche centrali. La prospettiva di un no landing dell'economia rende inoltre illusorio lo scenario di ritorno all'obiettivo di inflazione, visto che i dati economici continuano a sorprendere al rialzo gli investitori. A questo scenario aggiungiamo la recente impennata dei prezzi delle commodity, finora principali responsabili della disinflazione e che ora dovrebbero incidere sulle prossime pubblicazioni dei prezzi alla produzione e al consumo. Alla luce di queste prospettive economiche, il portafoglio adotta ancora una duration modificata bassa con una preferenza per la parte corta delle curve dei tassi. Manteniamo una duration modificata negativa sulle scadenze lunghe, la cui offerta ridondante dovrebbe contrastare con una domanda più limitata nel momento in cui i principali Paesi riducono le dimensioni del bilancio statale. Confermiamo inoltre la posizione corta sui tassi sovrani giapponesi dopo che a marzo la BoJ ha avviato il ciclo di rialzo dei tassi. Sul fronte del credito conserviamo un'esposizione lorda elevata ai sottosegmenti che generano un carry elevato, come il debito subordinato finanziario o il credito strutturato, consolidando allo stesso tempo l'esposizione netta attraverso protezioni a costi vantaggiosi per premunirci contro shock esogeni. Infine manteniamo una ponderazione elevata sulle strategie indicizzate all'inflazione, che dovrebbero beneficiare della revisione al rialzo delle aspettative inflazionistiche e che forniscono una copertura interessante nel caso di un eventuale aggravamento del rischio geopolitico.
Di seguito sono riportati i dati principali del fondo, che vi daranno un'idea più chiara della gestione e del posizionamento obbligazionario del fondo.
Dati di Esposizione
Ultimo aggiornamento: 28 mar 2024
Duration Modificata
1.4
Yield to Worst5.3 %
Yield to Maturity5.5 %
Cedola Media
4.6 %
Numero di emittenti149
Numero di obbligazioni193
Rating Medio
BBB-
La strategia in breve
Scoprite le principali caratteristiche e i vantaggi del Fondo attraverso le parole dei suoi gestori.
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Il riferimento a una classifica o a un premio non offre alcuna garanzia di performance future dell’OICR o del gestore.
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Carmignac Portfolio è un comparto della SICAV Carmignac Portfolio, società d'investimento costituita secondo la legge lussemburghese conforme alla direttiva UCITS.
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Contesto di mercato
Le riunioni delle Banche centrali non hanno riservato sorprese di rilievo a marzo, eccezion fatta per la BoJ che ha posto fine alla politica di tassi di interesse negativi aumentando i tassi di riferimento dal -0,1% a una forbice tra 0% e 0,1%. In compenso, la prospettiva di una traiettoria di ribasso dei tassi coordinata tra la BCE e la Federal Reserve sembra allontanarsi, alla luce dei dati sulla crescita e l'inflazione che continuano a sorprendere al rialzo negli Stati Uniti. Nonostante i toni accomodanti, la Federal Reserve è stata costretta ad aumentare le previsioni di crescita per il prossimo ciclo. L’indice dei prezzi al consumo ha nuovamente superato le attese degli operatori di mercato posizionandosi al +3,2% su base annua dopo i dati deludenti di febbraio, mentre l'inflazione core è rimasta sensibilmente al di sopra dell'obiettivo della Federal Reserve, collocandosi al 3,8%. Anche gli altri indicatori sono risultati molto resilienti: le vendite al dettaglio e la produzione industriale hanno registrato un rimbalzo a fine febbraio, mentre il report sulla creazione di nuovi posti di lavoro è andato oltre le aspettative con un incremento di 275.000 unità in un mese. Nel Vecchio Continente la tendenza rimane più contenuta mentre gli Stati membri danno prova di maggiore ortodossia di bilancio per soddisfare i vincoli di deficit stabiliti dall'Unione europea. Sottolineiamo tuttavia i dati incoraggianti degli indicatori anticipatori PMI con un miglioramento dell'attività dei servizi, ormai saldamente in territorio espansivo; anche la fiducia dei consumatori ha mostrato segnali di ripresa. La Banca centrale europea ha diffuso un messaggio rassicurante abbassando le previsioni di inflazione nonostante un'inflazione dei servizi stabile al 4% e l'aumento delle quotazioni delle materie prime che sembra proseguire dopo la forte contrazione del 2023.