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Investimento sostenibile: sette trend da seguire con attenzione

  • Autore/i
    Lloyd McAllister
  • Data di pubblicazione
  • Lunghezza
    6 minuto/i di lettura

Gli effetti della pandemia, la guerra, la crisi ambientale sempre più acuta, le disuguaglianze rendono la sostenibilità un tema sempre più basilare per le aziende e per il mondo degli investimenti. Le tematiche ambientali, sociali e di governance (ESG) e l’investimento sostenibile sono al centro di un vivace dibattito.

In questo contesto, Lloyd McAllister, head of sustainable investment di Carmignac, illustra sette tendenze che a suo avviso domineranno le riflessioni sull’investimento sostenibile quest’anno.

Trend #1

Dall’impegno per il clima ai risultati concreti

Carmignac

Gli scarsi progressi in materia di riduzione delle emissioni globali sposteranno la discussione sul clima dagli obiettivi di lungo termine all’urgenza dell’azione e all’importanza fondamentale dell’innovazione e di nuove soluzioni tecnologiche. Una spinta in tal senso è venuta dalla guerra in Ucraina che ha portato allo scoperto la debolezza e la vulnerabilità dei sistemi energetici, troppo esposti ai rischi geopolitici. L’attenzione convergerà verso la necessità di una tecnologia scalabile, in grado di supportare la transizione verso le rinnovabili, la cui crescita continuerà a essere superiore alle aspettative.

Prevediamo che la corsa a realizzare obiettivi di lungo termine di riduzione delle emissioni rallenterà perché i regolatori dovranno definire norme più esplicite e i consumatori vorranno acquistare prodotti e servizi a basse emissioni, man mano che si affermerà la necessità ineludibile di porre in essere azioni concrete. Inoltre, prevediamo una maggiore attenzione sulla transizione dalla brown alla green economy, che sarà tuttavia sempre più accettata perché gli investitori impareranno a valutare meglio la durata e la complessità della transizione energetica.

Negli Stati Uniti, gli incentivi fiscali illimitati previsti dall’Inflation Reduction Act porteranno ad anticipare l’adozione di tecnologie pulite nel paese e ci aspettiamo nuove misure e normative anche da parte delle Banche centrali e dei regolatori UE, in particolare con riferimento al meccanismo dell’Unione europea di adeguamento della CO2 alle frontiere.

  • A cosa devono fare attenzione gli investitori

    Prevediamo un cambiamento delle aspettative poiché si passerà dalle metriche incentrate sul medio e lungo termine, come gli obiettivi di decarbonizzazione basati sull’evidenza scientifica, a un maggior interesse verso capex e opex, per garantire il raggiungimento di questi obiettivi. Si prevedono molte altre soluzioni tecnologiche verdi non ancora sviluppate o testate e gli incentivi finanziari possono invogliare le aziende a investire in settori in ritardo nella transizione, come il cemento, il carbone, l’aviazione, le spedizioni o gli alimentari.

    Le innovazioni tecnologiche per contrastare i cambiamenti climatici forniranno nuove opportunità per gli investitori che intendono allineare i portafogli con il tema della transizione energetica.

Trend #2

Essere lunghi sui tecnologici e corti sul petrolio non funziona più

Carmignac

Era facile mostrarsi sostenibili nell’era post-crisi del denaro a buon mercato che premiava in maniera generosa la crescita. Il contesto incentivava in linea di massima un portafoglio “lungo sui tecnologici e corto sugli energetici”, una sorta di modello per la sostenibilità, grazie a una presenza limitata di fattori esterni negativi facilmente misurabili (per esempio le emissioni di CO2) e all’esposizione positiva alle società tecnologiche più avanzate che avevano il merito di migliorare la vita delle persone. Crediamo che questo approccio anche un po’ superficiale non funzionerà più a lungo andare, tenuto conto delle crescenti esigenze degli investitori, delle nuove normative e di un contesto di mercato ormai diverso.

  • A cosa devono fare attenzione gli investitori

    Riteniamo che i portafogli che mettono in avanti caratteristiche di sostenibilità dovranno dimostrare chiaramente che tipo di allineamento al cliente, di risultati concreti o di valore aggiunto sono in grado di garantire e in che misura considerano i fattori ESG da un punto di vista finanziario e non finanziario.

    Ci aspettiamo inoltre che la necessità di dimostrare risultati concreti in materia di impegno diventi un requisito di base e non sia considerata una caratteristica opzionale.

Trend #3

Definizioni sotto la lente di ingrandimento

Carmignac

L’investimento sostenibile è diventato una sorta di grande palude normativa negli ultimi anni con l’introduzione da parte dell’Unione Europea del regolamento relativo all'informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari (SFDR) e della tassonomia sulla finanza sostenibile. Questa tendenza dei regolatori volta a rendere più chiara l’interazione tra i sistemi finanziari, ambientali e sociali e i diversi obiettivi di investimento cambierà e dalla definizione dei grandi principi basilari si passerà a esaminare come gli asset manager hanno interpretato nel dettaglio il regolamento.

  • A cosa devono fare attenzione gli investitori

    La regolamentazione dovrà perfezionare la definizione di investimento sostenibile. Ci aspettiamo un’analisi più minuziosa e un orientamento più preciso sulla definizione di quali fondi rientrano nell’Articolo 8 del regolamento SFDR.

Trend #4

Nuove aspettative sul dovere fiduciario e la materialità

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La definizione di dovere fiduciario si modificherà ancora e si passerà dalla centralità del patrimonio degli azionisti al “welfare” degli azionisti, accompagnata dall’affermazione del capitalismo degli stakeholder. Significa che gli investitori e gli asset owner sono sempre più interessati a come i gestori patrimoniali considerano il concetto di doppia materialità, ossia la rilevanza sia delle conseguenze delle tematiche sociali e ambientali sulla performance aziendale, sia dell’impatto dell’impresa sull’ambiente e la società.

  • A cosa devono fare attenzione gli investitori

    È probabile che clienti e regolatori si concentreranno sulle tematiche ESG che sembrano meno sostanziali ai fini della valutazione di una società nel breve termine ma che sono rilevanti nel quadro di una decisione di investimento di lungo termine.

Trend #5

Politicizzazione dell’ESG

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Negli Stati Uniti la prospettiva ESG è stata criticata da politici di entrambi i fronti. Per la destra rappresenta una congiura politica che distorce i mercati e allontana pericolosamente la finanza da settori cruciali quali l’energia e la difesa. Per la sinistra, i criteri ESG sono l’ultima trovata di Wall Street per estorcere commissioni più alte facendo greenwashing. Anche se avanza argomentazioni spesso errate, semplicistiche o troppo riduttive, man mano che prende piede, la critica alla prospettiva ESG costringerà ad adottare un approccio più trasparente e qualitativo, che non può che essere auspicabile.

Anche se le speculazioni politiche spesso finiscono per rappresentare in maniera errata la tematica ESG, ci aspettiamo che queste argomentazioni rimangano ancora una fonte di informazioni e, se creeranno confusione per i clienti, gli asset manager dovranno essere chiari nel rappresentare la loro filosofia di investimento e l’approccio adottato.

  • A cosa devono fare attenzione gli investitori

    Ci auguriamo che si riconosca sempre più che i gestori patrimoniali, anche riuniti in gruppi aggregati, hanno una certa capacità, per quanto non illimitata, di realizzare gli obiettivi ESG a livello di sistema e crediamo che i regolatori debbano fare un salto di qualità.

Trend #6

La teoria della decrescita ritorna in auge

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Le due teorie economiche dominanti in materia di sostenibilità si concentrano sulla decrescita e sulla crescita verde. Quest’ultima ritiene che sia possibile continuare ad avere una crescita delle metriche tradizionali come il PIL realizzando obiettivi accettabili in termini di inquinamento globale e standard di vita. La teoria della decrescita afferma invece che sia necessario ridurre il consumo delle risorse per permettere alla società di vivere in maniera ecocompatibile, “entro i limiti della biosfera”. Nel 2022 la teoria della decrescita è ritornata in auge a causa dell’inefficacia percepita della crescita verde.

A meno che l’inquinamento globale non inizi a ridursi in termini assoluti, circostanza che riteniamo improbabile, la narrativa della decrescita dovrebbe cominciare a permeare lentamente il dibattito economico e pervadere le politiche dei governi. Le aziende che adottano logiche percepite comunemente come consumistiche, per esempio quelle che operano nel fast fashion o che producono articoli in plastica monouso, dovrebbero trovarsi maggiormente sotto i riflettori di regolatori, consumatori e clienti.

  • A cosa devono fare attenzione gli investitori

    Per ora le politiche dei governi si sono limitate a chiedere alle aziende di quantificare le emissioni, ma un’accettazione più diffusa della teoria della decrescita potrebbe promuovere un ruolo più interventista dei governi. Questa evoluzione potrebbe avere effetti profondi sulle prospettive finanziarie di lungo termine dei settori più interessati.

Trend #7

Un’agenda allargata

Carmignac

L’analisi ESG è stata dominata prevalentemente dalle normative sul clima e sui mercati finanziari nel 2022. Riteniamo che ora l’attenzione si sposterà su temi di più ampio respiro come per esempio la biodiversità, quindi considerando l’intero pianeta piuttosto che metriche ambientali specifiche, e su tematiche sociali come la sicurezza alimentare, la resistenza antimicrobica e il monopolio.

  • A cosa devono fare attenzione gli investitori

    Pensiamo che i gestori patrimoniali dovranno dimostrare la loro performance da un punto di vista dei limiti del capitale naturale o dei budget anziché concentrarsi sulle metriche di performance assoluta. In un certo senso questa evoluzione è già in atto, basti pensare all’iniziativa dell’Unione europea del bilancio di CO2 per i fondi o alla TCFD (la taskforce sull’informativa finanziaria relativa alla natura), ma prevediamo che ci sarà un’accelerazione di queste dinamiche.

    L’attenzione ai temi sociali in senso lato darà adito a dibattiti più complessi, dove ci saranno meno dinamiche win-win per il capitale finanziario, naturale e sociale ma più compromessi tra i vari fattori che richiederanno una gestione accorta.

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